Azienda.
Nel 1999 nasce l’esigenza (produttiva e sanitaria) di spostare la produzione dei salumi veneti (come ad esempio la famosa sopressa veneta) in un luogo più ampio e spazioso, e quindi nasce la Salumeria di Eustacchio in un ex macello di conigli, Viale delle industrie 71 a Dosson di Casier.TV
L’attività vera e propria ha inizio nel 2000 con l’arrivo in azienda di Gianni “fratello maggiore ” e Paolo Marchiante “salumiere” Paolo darà un’impronta professionale.
Una data importante per La Salumeria di Eustacchio è il 2008.
Oltre alla già famosa sopressa veneta, tra le varie prove di nuove variabili di prodotto, si comincia a far strada un prodotto particolare ancora senza nome che sarà ”La Regina di Marca”.
Importante perché l’interesse che incontra, crea spazi per nuovi mercati, traina i volumi anche per altri prodotti e nasce nuovamente l’esigenza (produttiva e sanitaria) di spostare la produzione di salumi veneti.
Nel 2010 con l’impegno a tempo pieno del figlio Michele (che lascia la banca dove lavorava) si fa il grande passo.
Nel giugno 2012 viene inaugurato lo stabilimento nuovo di Dosson di Casier
Da oltre vent’anni Salumeria di Eustacchio si è fatta conoscere per la qualità dei propri salumi veneti e la loro lavorazione artigianale, sinonimo di garanzia.
La nostra storia…
Nel 1971 Sartorato Ferdinando ha cominciato a lavorare come macellaio, a Treviso.
Cinque anni dopo, nel 1976 è subentrato nella macelleria di Dosson di Casier, suo paese di nascita alle porte della città. In seguito, grazie all’ aiuto dei suoi fratelli Roberto,Franco, e della Moglie Mary , riuscì ad ampliarsi ed aprire due nuovi punti vendita nel centro di Treviso.
Con l’attività della macelleria cominciò, contestualmente, la produzione di salumi veneti, in un piccolo laboratorio attiguo al negozio di Dosson; con l’aiuto del padre Eustacchio, che ha portato l’esperienza di chi a fatto per anni il “ Contadino becher ”, nelle case coloniche di allora, era tradizione (festosa) l’uccisione del maiale e la preparazione degli insaccati (come la sopressa veneta) che dovevano soddisfare i bisogni alimentari fino all’autunno successivo.